Themau64 Probabilmente con un pò di boria (e forse una buona dose di illusione), credo la mia forma di indifferenza alle attività di monitoraggio che vengono compiute sul web derivi dal fatto di considerarmi abbastanza "attrezzato", caratterialmente e culturalmente
Lo capisco, è la sensazione che ho anche io... Però, per contro, non credo che la sola "consapevolezza" basti a fermare alcuni livelli dei meccanismi di dipendenza che, a detta degli ingegneri stessi, è praticamente il fulcro su cui si basa l'intero sistema. Perlomeno, non credo basti la mia 😆
Themau64 perché dovrebbe verificarsi una situazione del genere sulla base dei dati che possono acquisire tramite cookies e profilazione?
Beh, se tu, utente X, sei solito visitare particolari siti e dimostrare particolari interessi, gli algoritmi lo sanno e ti hanno profilato. Cambridge Analytica insegna che vengono costruiti profili dettagliati sulle persone reali, non sugli identificativi pubblicitari, attraverso l'incrocio di profili social e banche dati di qualsiasi tipo. Semplicemente, basta avere una sessione di Facebook aperta contemporaneamente ad un qualsiasi altro sito che ne integri un pixel di tracciamento e, in quattro e quattr'otto, Meta (che conosce il tuo nome reale e dove vivi!) sa che all'utente Pinco Pallo piace quella tipologia di contenuto. Incrociando con tracciamenti di IP e di spostamenti geografici, è possibile creare un profilo estremamente dettagliato degli aspetti sia online sia reali di qualsiasi individuo.
E, cosa ancora peggiore, è stato dimostrato che il meccanismo di tracciamento può essere applicato anche ad utenti non iscritti a social, semplicemente seguendo ed unendo le tracce informatiche. Tanto, inevitabilmente da qualche parte pubblichiamo qualcosa di nostro.
In tutto ciò, tali profili vengono regolarmente venduti ai migliori offerenti ed usati per valutazioni da parte di privati, come dicevamo prima, per determinare il grado di merito/idoneità, ad es. per venderti un'assicurazione o concederti un mutuo. E tecnologie simili (incroci di banche dati e videoidentificazioni, ad es.) vengono applicate dagli organi di polizia per rintracciare i sospetti e, a volte, soprattutto negli USA, pure condannarli, basandosi unicamente su algoritmi sviluppati da aziende private che poi li rivendono alle forze dell'ordine.
Comunque, a parte quest'ultimo punto, che esula dal "mero" tracciamento pubblicitario, a me proprio non va giù che un privato faccia miliardi guardandomi vivere, dicendo agli altri chi sono e provando in tutti i modi a fare breccia nella mia mente. Non vado contro la comodità delle soluzioni offerte, che riconosco appieno, bensì contro il principio in sé...