Vi aggiorno da Chieti, perché stamattina è successa una cosa interessante (almeno per me personalmente, ma magari può esserlo anche per altri in situazioni simili).
Premessa riepilogativa obbligatoria, sennò non si capisce la questione: Fibercop sta mettendo pozzetti e PTE dal lato destro del mio ARLO, mentre io sono sul lato sinistro a un centinaio di metri. Il rame fa un giro incredibile: supera casa mia sotto strada, poi si infila in un buco nel muro, passa sotto il palazzo azzurro a fianco al mio, raggiunge quello dietro rosa , torna davanti a quello azzurro dove finalmente c'è il piccolo box-chiostrina, e da lì escono le coppie che vanno agli appartamenti dell'azzurro e quelle che vengono verso casa mia.
A peggiorare le cose — che poi è il vero problema — c'è il fatto che il proprietario di un appartamento del palazzo azzurro ha anche un magazzino vicino al box, e ci ha messo di mezzo un cancello. Di fatto ogni volta che bisogna fare qualcosa (guasto, allaccio, quello che è) lui fa casino, complica la vita a tutti in ogni modo possibile e si mette a litigare pure coi tecnici; l'ultima volta insisteva che il tecnico in sub-sub-appalto uscito per sistemarmi la FTTC spostasse il box solo perché lui, che il palazzo all'epoca lo costruì, non aveva mai dato l'autorizzazione e i cavi erano stati fatti di passare a sua insaputa (!!).
Fine premessa.
Insomma, stamattina è venuto un ragazzo della CEIT a fare dei rilievi qui intorno, e mi ha spiegato che di progettazione si occupano loro e poi i lavori li fa l'altra azienda che è in sub-appalto. Stava appunto cercando di capire sia che giro fa il rame, sia dove fosse sto benedetto box che non trovava (dalla strada devi allontanarti dal muro che lo copre, e dal cancello non lo vedi perché c'è un balcone di mezzo).
Gli ho spiegato un po' come siamo messi, perché a lui nemmeno risultavano questi dettagli, e mi ha detto che per normativa il PTE FiberCop deve stare a fianco al box esistente. L'unica, diceva, sarebbe quindi muovere il box, ma non c'è abbastanza filo quindi andrebbero giuntate tutte le coppie per prolungarle (o comunque, in deroga alla normativa, mettere il PTE a 3-4 metri di distanza, in modo che sia dall'altro lato del cancelletto). Questo comunque credo che non risolverebbe il problema del lamentoso, anche se a quel punto il PTE sarebbe più vicino alla porta del negozio che non è di sua proprietà. (Fermo restando il D. Lgs. 259/03 con tutte le disposizioni in materia, anche perché tanto alla chiostrina ora quanto al PTE poi ci dovrò essere attestato pure io, e se non la fa mettere fa un danno pure a me.)
Il tecnico CEIT, gentilissimo, ha capito perfettamente il problema e mi ha detto che ne parlerà coi progettisti; lui era solo a fare questi rilievi e torneranno poi loro la settimana prossima per prendere le decisioni specifiche e girarle all'azienda che materialmente fa i lavori. Gli ho lasciato il mio numero in modo da potergli dare una mano, anche solo per cercare di mediare con il signore dei cancelli e non far perdere tempo inutile a tutti.
In realtà mi auguro che le cose siano più semplici del previsto; nella via dietro la mia hanno messo un PTE dietro l'angolo rispetto al box esistente, quindi è possibile che una deroga alla normativa per la posizione del PTE sia solo questione di un progettista che dica "vabbè, spostiamolo". Fosse per me, considerando pure che casa mia è la prima su strada dall'ARLO, potrebbero metterlo sul mio muro e poi proseguire.
Insomma, non so ancora come andrà a finire, ma tra percorso assurdo e condomino che si mette di traverso di sicuro non ci si annoia. 😃