Bowman Non mi sembra proprio il caso di parlarne.
StellaFata Domanda apparentemente semplice ma che è destinata a sollevare il proverbiale vaso di pandora...
I punti salienti sono essenzialmente due: la "consumerizzazione" del multimedia e il concetto di proprietà.
Una volta, e questo vale anche per la musica, c'era molta più attesa del disco o del film, lo si comprava e lo si guardava/ascoltava tutto, più volte, prestando la giusta attenzione ad un oggetto su cui si è speso soldi e che rappresenta un'opera intera. Adesso c'è molta meno "cultura" e molto più mass market, tanto che sfido chiunque a ricordarsi canzoni di anche solo 5 o 6 anni fa (mentre ancora fanno storia i pezzi anni '70 e '80), perché (soprattutto per la musica) si è perso il concetto di "opera" e si è trasformato in "modo per far soldi usa e getta", strapassati dalle radio per 3 mesi e poi cadute nel dimenticatoio. CI hanno scritto una canzone quasi vent'anni fa gli Articolo 31 sull'argomento ("La nuova stella del pop").
Basti pensare anche ai mezzi di ascolto... una volta c'era il rito dello "stereo", casse enormi, componenti discreti per avere la piastra migliore o l'amplificatore più bello... ora? Cuffiette bluetooth ultracompresso marcio su auricolarini in mezzo al traffico delle grandi città, come "passatempo" in un isolamento individuale sempre più marcato. Idem per i film, dal goderseli al cinema, avvolti da schermo enorme ed effetti audio studiati e paurosi, allo schermino da 5" del telefono in metro.
Quanti hanno a casa una "sala cinema", o una "sala d'ascolto" al giorno d'oggi? Praticamente nessuno... i film bene che vada li si vede sulla TV in cucina e li si ascolta con una soundbar, senza subwoofer perché altrimenti quello del piano di sotto batte con la scopa sul soffitto... I lettori fisici sono essenzialmente "fermi" nello sviluppo e negli ultimi due o tre anni scomparsi dagli scaffali delle grandi catene di elettronica (perché non richiesti). MediaWorld (tanto per fare nomi...) aveva nei principali punti vendita delle salette oscure, tutte ornate di videoproiettori, home theater e casse a torre... sparite tutte.
Il concetto di proprietà è più semplice da capire: con l'oggetto fisico "io dare te soldi tu dare me cammello", ti resta in mano ed è per sempre tuo... con le piattaforme di streaming le Major hanno portato l'utenza ad accettare un continuo pagamento sottoforma di canone mensile per il "diritto alla fruizione", e non alla proprietà, del bene... nel momento in cui smetti di pagare, non vedi più nulla, neanche quello che hai già guardato, proprio perché non l'hai acquistato ma "noleggiato". Personalmente non sono molto d'accordo con questo tipo di politica, perché non mi va di vivere una vita a rate, però oggettivamente è la direzione in cui si sta muovendo un po' tutto il mercato, sia consumer che enterprise... niente CAPEX solo OPEX, in modo da metterti un collare attorno al collo e porterlo stringere quando sei in difficoltà.
Bon, pippone direi lungo abbastanza... 🙂