[cancellato] 3-2-1.
3 copie, in almeno 2 posti diversi, di cui 1 offsite.
Ferma restando questa regola fondamentale, credo (se ho letto e interpretato bene tutta la discussione, cosa non do per scontata 😉 ) che la soluzione nextcloud proposta da @matteocontrini potrebbe poter funzionare.
Se non si vuole investire inizialmente in un servizio di hosting nextcloud esterno, per provare la soluzione basta anche un pc piuttosto obsoleto (con ovviamente spazio di archiviazione adeguato) - la parte software è totalmente gratuita, e il PC può essere headless, quindi senza monitor e tastiera e mouse collegati.
L'installazione prevede una instance di un server Linux (io uso Ubuntu) e, per evitare lo sbattimento dell'installazione di nextcloud e dei componenti richiesti (php, mysql, etc) e della manutenzione sugli aggiornamenti e delle dipendenze, una installazione di nextcloud server via snap, che autoaggiorna il server nextcloud quando una nuova versione viene rilasciata nel fork stable della snap stessa.
Per accedere dall'esterno al server basta aprire le porte necessarie (80, 443 e se si vuole accedere via ssh la 22), ma queste possono essere cambiate per migliorare la sicurezza.
Io ho provato i client Windows e Linux, e solo per poco, il client Android e sembrano tutte funzionare bene, mostrando agli utenti le proprie share (o quelle condivise per il gruppo/i di appartenenza o condivise ad hoc) localmente che possono essere sincronizzate in modo autromatico o manuale e che appaiono localmente come una qualsiasi altra folder locale.
Il server fa anche file versioning (che a me ha funzionato, quando ho dovuto provarlo).
Se questa soluzione 'interna' funziona e se i vari utenti si ritengono soddisfatti, allora si può valutare di migrare ad un servizio di hosting nextcloud esterno a pagamento (hertzner già citato, ad esempio).