https://rep.repubblica.it/pwa/generale/2020/07/28/news/telecom_il_fondo_kkr_offre_1_8_miliardi_per_il_38_della_rete_fissa-263124109/
Il fondo di investimento americano Kkr ha recapitato a Telecom Italia un’offerta vincolante per rilevare una quota di minoranza della sua rete secondaria (Fibercop), ovvero quella in rame e fibra che dall’armadietto in strada entra nelle case degli italiani.
L'offerta valuta l'intera infrastruttura 7,7 miliardi. KKR è disposta a "versare 1,8 miliardi, impegnandosi a rilevare circa il 38% di questa rete".
È una quota inferiore rispetto a quella anticipata (40%), ma valutata sempre 1,8 miliardi perché "l’analisi del fondo Usa ha confermato e superato le attese (Fibercop ha circa 900 milioni di Margine operativo lordo)".
Confermato anche l'ingresso di Fastweb in Fibercop con il 4,4%.
Sia Kkr che Fastweb, in proporzioni diverse, dovrebbero poi partecipare al cda di Fibercop, ma il controllo e la gestione operativa resterebbero in capo Tim. L’adesione di Fastweb al progetto è inoltre una garanzia della volontà di gestire Fibercop in modo neutrale rispetto ai suoi soci, a cominciare dalla stessa Telecom.
Nell'offerta vincolante di KKR ci sarebbe anche l'impegno esplicito a partecipare alla creazione della rete unica unendo Fibercop e Open Fiber. KKR sarebbe disposta a fare un'offerta per il 50% di OF.
L'articolo dice anche che Enel "potrebbe cambiare idea" e vendere il suo 50%.
Conclude:
Una volta che il cda di Tim avrà accettato l’offerta di Kkr, partirà sia il processo di scorporo di Fibercop sia quello autorizzativo ai fini del golden power. I 5 Stelle non sarebbero favorevoli all’operazione, ma visto che l’oggetto è una quota di minoranza, senza diritti di gestione sulla rete, da parte di una società privata come Tim a un fondo Usa, appare difficile che ci possano essere veti governativi.