Forse hai frainteso il mio termine "conversione" come AD/DA,
Si, sembrava ti riferissi ad una cosa di quel tipo.
non intendevo quello, ma semplicemente che converti due volte il segnale da ottico>ethernet>ethernet>ottico e poi dopo aver fatto 250mt devi riconvertirlo in ethernet, da qui hai una doppia conversione ottico/elettrica.
Quando il segnale in fibra entra in un dispositivo questo viene sempre convertito in elettrico, perché deve tornare ad essere "un pacchetto" che deve essere processato dal sistema.
Una volta che il sistema ha processato il pacchetto, questo verrá girato sulla porta in uscita, la quale si occuperá di "convertirlo" nella forma appropriata alla trasmissione (anche per trasmettere su cavo il "segnale elettrico" deve essere convertito secondo le specifiche Ethernet di accesso al medium).
Quindi anche ad avere uno switch collegato in fibra con tutto il resto, ci sará sempre una "conversione" in entrata e poi in uscita.
Ma onestamente stiamo parlando di lassi temporali assolutamente trascurabili (soprattutto in ambito utente finale).
Per farti un esempio: se dal mio PC pingo il router collegato all'ONT misuro un RTT (round trip time / andata e ritorno) di 0.1ms circa (attraversando tutto il percorso descritto prima).
Se pingo invece il mio SWITCH2, cioé quello dove il mio PC é direttamente collegato, l'RTT é di 0.5ms.
Questo per farti capire che il percorso dei pacchetti con le sue "conversioni" (ethernet-fibra-ethernet-ecc) é decisamente trascurabile nel calcolo della latenza totale necessaria.
Ció che influenza di piú é la velocitá con cui il dispositivo risponde (lo switch non é ottimizzato per questo e ci mette qualcina in piú del router, ma sono comunque numeri estremamente bassi).
Ovviamente il discorso cambia con l'aumentare delle distanze, ma le "conversioni" rimangono comunque trascurabili.
Intendevi latenza? Il jitter é la variazione della latenza nel tempo.
Ad ogni modo come vedi dall'esempio stiamo operando nel sub-millisecondo e non c'é alcun impatto.