dueeventi la letteratura riservata di cui parli nel mio caso sono le normative tecniche però purtroppo non ho contatti con le persone che le redigono, altrimenti lo avrei già chiesto tempo fa.
dueeventi Considera che in ambito matematico e (più in generale accademico) è così che funziona
La mia ipotesi infatti deriva da lì, però siccome sono curioso ne volevo la conferma.
dueeventi si beh poi considera che spesso queste nomenclature vanno contestualizzate... in altri ambiti n- e n+ vogliono dire cose che nulla c'entrano. Spesso la nomenclatura esaurisce la sua vita all'interno della pubblicazione in cui è adottata
Nel caso delle telecomunicazioni e nello specifico nel campo della fibra ottica (almeno per quanto ne so io) sono termini molto spesso utilizzati più in campo che nelle normative tecniche, vengono scritti anche nelle muffole per indicare il lato entrante e uscente (due termini che sono più spesso utilizzati nelle normative dove tra l'altro sono piuttosto consistenti, presumo per un discorso di responsabilità finanziaria in caso di errori)
dueeventi posso presumere che il punto dove c'è lo split sia un nodo (per esempio il sesto nodo di splitting) e le due biforcazioni sono la quinta e la sesta.
Per quanto riguarda l'aspetto pratico funziona così (porta pazienza per lo schema fatto male, l'ho fatto in estrema velocità):

I pta 1 e 2 in questo caso sono spillati e vengono fatti per non dover interrompere le fibre in modo da non aumentare inutilmente l'attenuazione del segnale.
Nel caso del pta 1 verrebbe definito n-1 il lato del cavo proveniente dal pfs e n+1 il lato del cavo che prosegue al pta 2. Il cavo è di fatto continuo e vengono interrotte solo le fibre che alimentano il pta (o altro elemento ottico dove si spilla il cavo) .
Si tratta di termini che poi usiamo in modo intercambiabile con altri come cavo uscente e cavo entrante.