Tutto questo dibattito non ci sarebbe stato se il 5g non fosse stato prospettato, in molti casi, come soluzione a problemi che non esistono (cit. da una newsletter del forum). O come un qualcosa di ultra rivoluzionario come ad esempio nel pessimo spot della Tim, in cui un chirurgo avrebbe la possibilità di operare a distanza con un visore e un joystick: poi basta un minuscolo coronavirus e tutta la scienza e la tecnologia vanno in blocco e non sanno dirti altro che di applicare i rimedi della nonna.
Velocità, frequenza e distanza sono legate tra loro. Semplificando all'osso più voglio andare veloce, più devo aumentare la frequenza ma più mi allontano dall'antenna più ho un segnale attenuato. Ed inoltre più sale la frequenza più gli ostacoli bloccano il segnale.
Fino al 4g il problema era relativo, le frequenze non erano molto alte e con vari algoritmi di codifica si è riusciti ad andare veloce (mai quanto teorizzato in laboratorio) con all'incirca le stesse antenne preesistenti.
Col 5g salgono molto le frequenze e quindi, per evitare forti attenuazioni dovute a distanza dal ripetitore e ostacoli, c'è bisogno di installare molte più antenne (ed è questo che alla gente fa storcere il naso): in compenso però la potenza trasmissiva del 5g (l'unica cosa che potenzialmente potrebbe fare danno) è inferiore rispetto alle generazioni precedenti.
Interpolando il tutto, se fino al 4g non ci sono stati problemi, è legittimo supporre che neanche il 5g ne possa creare.
Almeno questa è la mia opinione, dovuta anche in gran parte a ciò che ho sentito in alcuni corsi universitari.
Ah, e scusate per lo sfogo iniziale😅