GdiunG, i miei due numeri civici sono entrambi veri e corrispondono da mappatura all'ARL diverso da quello cui sono effettivamente collegato.
Il costruttore era mio padre, che non capiva niente di queste cose. La casa fu cominciata a costruire che c'era ancora la Sip. Però ci vollero diversi anni per fare i lavori. A settembre 2001 in pieno cantiere qualche presunto bene informato a me ignoto gli disse che per avere il telefono ci volevano mesi. Così mio padre, senza dire niente a mia madre e a noi figli, nell'estate del 2001 chiamò il 187 e chiese una nuova linea telefonica dando come indirizzo un numero civico inventato, 60/b, basandosi sul fatto che l'ultimo numero civico prima del cantiere era 60. Nella sua testa bacata, 60/b significava 60 secondo o 60 bis e non aveva considerato che in mezzo tra il 60 e noi c'erano diversi nuovi fabbricati nuovi e dunque esclusi dalla numerazione, peraltro ciascuno con più ingressi, dunque casomai avrebbe dovuto cominciare da 60/a (visto che la prima lettera è la a, non la b) e poi contare a mano a mano le lettere dell'alfabeto.
Comunque sta di fatto che a Telecom Italia il 60/b non risultava e dunque indicò il 60. Sennonché poi quando venne il tecnico scrisse il nome della strada e basta, senza né specificare il numero civico né mettere la sigla «sn» o «snc» o «fn» (fabbricato nuovo, che era stata messa dall'allora Enel, la quale si adeguò rapidissiamente, e d'ufficio, alla nuova numerazione), però non trovando l'impianto fece un tubo esterno, attaccato a un muro perimetrale, in cui infilò il doppino collegandolo alla chiostrina di un palazzo che fa angolo con la traversa accanto, che era collegato all'ARL situato a circa 240 metri stradali. Sull'altro lato c'erano un manufatto nuovo non cablato e poi dopo tutti cantieri, quindi non era possibile collegarsi all'ARL davanti casa in quanto la chiostrina più vicina collegata a quell'ARL era dopo l'incrocio successivo. Visto che l'edificio era ancora uno scheletro, la presa telefonica fu posta nel cortile esterno lato strada, nella discesa che conduce al garage, però erano solo fili chiusi da una mascherina, senza la presa vera e propria su cui attaccare il telefono (ciononostante, senza neanche abitare in questa casa, ci saremmo ritrovati traffico addebitato sulle fatture, e non si è mai capìto chi lo ha generato).
In tutto questo sapete quanti giorni erano passati dalla chiamata al 187? Due! Quando lo venimmo a sapere mio fratello e io, ci arrabbiammo tantissimo, soprattutto perché mio padre aveva chiamato Telecom Italia malgrado il mercato fosse già libero, accollandosi un canone di 25mila lire (euro 12.91) + IVA al mese senza telefonate. Ci rispose che il famoso bene informato che gli aveva deto che ci volevano mesi aveva detto che doveva chiamare per forza «la Telecom». Ovviamente l'equivoco stava nel fatto che il bene informato quando parlava di mesi si riferiva al cablaggio dell'edificio, non all'instalazione della linea!
Sennonché dopo solo due mesi da quell'evento il Comune rifece la numerazione civica (per la cronaca, mio padre si dimenticò pure di richiedere l'attribuzione del civico e per puro caso ci ritrovammo nella revisione periodica eseguita d'ufficio; stessa cosa avvenne epr il passo carrabile) e la mia casa prese 80 sul passo pedonale e 82 sul passo carrabile, perché i numeri civici tra il 60 e il 62 divennero 62, 64, 66, 68, 70; il vecchio 62 (che poi in precedenza era il numero 2 di un'altra strada perché la mia strada nasce dalla unificazione di due strade con quello che era in mezzo tra le due, dove si trova casa mia) divenne 94 e la strada, che prima finiva a 84, si ritrovò a terminare a 126 (in realtà dal 94 in poi non c'erano costruzioni nuove, ma i numeri balzarono in avanti a causa della variazione dei criteri di numerazione).
Da allora ho sempre avuto problemi perché sulla mappatura di Telecom Italia il numero 80 risulta collegato all'ARL che si trova davanti casa ma, in realtà, l'80 a cui si riferisce Telecom Italia è l'attuale 110, visto che Telecom Italia ha ancora la numerazione vecchia, nella quale il mio palazzo non è né censito né cablato. O meglio Telecom Italia usa un misto tra la numerazione vecchia e la nuova, infatti ci sono numeri civici completamente campati per aria (i numeri con le lettere non sono più previsti nel mio comune dal 2001).
Peraltro, anni fa l'impianto telefonico mi è andato in cortocircuito a causa di un'infiltrazione d'acqua nei muri e io inizialmente non l'avevo capìto. Facevo segnalazioni su segnalazioni perché la fonia POTS non funzionava (linea muta a me e tono di dissuasione per chi chiamava) e la portante si sconnetteva e riconnetteva in continuazione, ma l'operatore non riusciva a risolvere il problema; alla fine, dopo aver reclamato invano, lo cambiai e nel frattempo ottenni anche un indennizzo in sede di conciliazione, ma con il nuovo operatore era la stessa cosa, sicché mi resi conto che il problema non era il mio fornitore. Il problema è che ogni volta che segnalavo il guasto loro controllavano da remoto, o al massimo in centrale e sull'ARL, e lo chiudevano come risolto o inesistente. Comunque non so come dopo aver insistito tantissimo riuscii a fare arrivare un tecnico a domicilio e si svelò l'arcano: il mio impianto era marcio, ma la cosiddetta presa principale, situata nel cortile, nemmeno funzionava, perché era piena d'acqua: quando il tecnico la aprì, sembrava un piccolo serbatoio. Il tecnico mi riparò il guasto e in quel punto la connessione arrivava al massimo consentito per l'epoca (non ricordo se 8 o 20 Mbps), però mi disse che da lì in poi non poteva fare più niente perché era un problema del mio impianto interno. Internamente feci fare una riparazione alla buona e lasciai funzionante una sola presa, ma dopo pochissimo il guasto si ripresentò. Anche stavolta mi mandarono il tecnico, a cui chiesi se fosse possibile spostare la presa principale all'interno delle mura dell'abitazione e non fuori, quindi questo mi fece un collegamento nella cucina-soggiorno. Per un po' il servizio funzionò, ma poi andò di nuovo KO e alla fine, per disperazione, passai alla connessione mobile.
Sennonché un giorno mi venne il lampo di genio di sfruttare il fatto di avere due numeri civici per fare installare una nuova linea nell'unica stanza della casa che era scollegata da tutto. Ci provai più volte ma incontrai sempre la resistenza dei tecnici, i quali dicevano che visto che nell'immobile una linea già c'era dovevano utilizzare quella e avrebbero potuto installarne una seconda solo se quella fosse stata attiva. Alla fine mi inventai che quella stanza doveva essere divisa dalla casa e diventare un appartamento a parte, però dissero che avrei dovuto realizzare la canalina a mie spese. Feci la canalina, esterna ma ben isolata dagli agenti atmosferici, ma questi mi attaccarono la nuova linea sulla stessa chiostrina su cui era la precedente e facendola passare nello stesso tubo esterno, marchiato Telecom Italia, appoggiato sul muro perimetrale. Questa linea funziona e non ha mai dato problemi, però ovviamente soffre la distanza dall'ARL.
Ovviamente se faccio i passaggi con il codice di migrazione nessuno viene a casa e dunque nessuno si accorge di niente. Però se vengono a casa si accorgono dell'incongruenza tra civico e ARL e quindi devono sempre passare uina seconda volta.
La cosa che mi fa più arrabbiare è che è venuta Open fiber due volte e poi a distanza di anni non si è più fatto vedere nessuno. Ho telefonato al numero del responsabile di zona, che mi era stato lasciato, e mi hanno detto che sulla mia zona hanno avuto problemi proprio a causa dell'incongruenza tra i numeri civici del censimento Telecom Italia e i numeri civici che hanno effettivamente trovato sulle strade, e che comunque io mi sarei potuto scordare il cablaggio poiché la mia casa è singola e loro coprono solo i condominî.
@simonebortolin, è una VULA di Fastweb rivenduta da Aruba e poi ulteriormente rivenduta da Pianeta fibra (che io confondo sempre con Dimensione). Il routing è su un ISP di Aruba. Qui FiberCop non c'è; per la FttH c'è copertura solo di Telecom Italia (diretta) nel centro storico e poi Open fiber. Il territorio comunale è tutto area nera a parte qualche porzione in area grigia. Le porzioni in area grigia peraltro sono le stesse in cui ci sono i centri commerciali e la stazione, che hanno la fibra ottica ILC (alla stazione è offerta gratuitamente al pubblico ed è una scheggia). Quanto alla velocità, avete ragione: Il profilo è 200/20 e in Italia 300 almeno commercialmente non è offerta.
Che significa checkare la linea?
Cos'è il TR69? Qual è il problema della telemetria a parte la privacy?
Non c'è copertura SLU da me. Sono in VULA.