m1k4bz , ho lavorato molti anni fa in alcune radio private. Riguardo alla copertura dipende molto dalla posizione dell’antenna (più è in alto e meglio è), dal tipo di antenna (dipoli direttivi o meno), dalla potenza del trasmettitore (in realtà dal cosiddetto ‘amplificatore’) e da molte altri fattori (orografia, affollamento della frequenza, ecc.). Ai miei tempi (anni ‘90 in Lombardia) con una postazione favorevole (Valcava) e un amplificatore di 30 kw, si riusciva a coprire tutta la Lombardia, parte est del Piemonte e parte nord dell’Emilia. Considera che 30 kw era una potenza notevole (la usavano i big: RTL, 105, RDS, DeeJay, ecc. e un amplificatore di tale potenza costava molto: milioni di lire). Riguardo i collegamenti tra bassa frequenza (ciò che esce dallo studio radiofonico) e alta frequenza (ciò che esce dall’antenna), questi avvenivano tramite ponti radio, tramite doppino telefonico dedicato o via satellite. Credo che oggi esistano ancora ponti radio e satellite e non so se oggi viene usata qualche altra modalità legata alla rete.