giuse56
All'utente finale questa decisione non implica niente, il piano continuerà perché è quasi completamente già committed come progettazione e operatività, oltre che, si apprende dalla stampa che KKR ha garantito con delle equity commitment letter gli investimenti per proseguire con lo sviluppo del piano FTTH (prerogativa fondamentale per il MOU tra KKR e MEF).
TIM non si vuole vendere Fibercop ma tutta la rete di accesso, il CdA con delibera consiliare ha dato mandato a Labriola di firmare contratti vincolanti con KKR per fare confluire tutte le attività della rete accesso in Fibercop e poi BidCo (società controllata a maggioranza da KKR) acquisterà il 100% di Fibercop (post confluenza asset).
Il nuovo management ha influenzato in modo significativo il progetto di coinvestimento, in quanto questo era stato presentato con AD Gubitosi e una linea manageriale con idee molto diverse (TIM unita e verticalmente integrata). Come descritto prima l'obiettivo primario era proprio di ottenere uno "sconto" regolatorio, proprio in virtu' del ormai non più nuovo codice delle comunicazioni elettroniche presentato dall'Europa. TIM perciò avrebbe ottenuto un alleggerimento degli obblighi normativi mantenendo comunque il controllo della rete e perciò senza perdere l'integrazione verticale.
Labriola da appena insediato ha ribadito il chiaro progetto di cessare l'integrazione verticale, cosa che dopo 2 anni si è effettivamente realizzata. Il terreno di scontro con AGCOM sembra si sia consumato sull'indicizzazione dei prezzi all'inflazione per i coinvestimento, condizione sine qua non che TIM ha imposto all'autorità e che ha portato poi al ritiro della stessa.
E' chiaro che si sia arrivati a questo punto per quanto scritto sopra, ovvero che l'interesse per il coinvestimento è ormai sparito, visti i risvolti sulla vendita della rete.
Difficile rispondere che cosa comporterà per gli operatori che avevano già sottoscritto un contratto di coinvestimento, sicuramente non c'è perdita di capitale, perchè il contratto di coinvestimento non prevedeva un esborso economico per i coinvestitori, ma solo un impegno in termini di quantità (minimo garantito).
Di fatto AGCOM ha da sempre regolamentato i prezzi di TIM e quindi continuerà a farlo, anche per i servizi FTTH come lo fa tutt'ora, o almeno fino all'effettivo closing della vendita, dove poi NetCo diventando un soggetto wholesale only perde l'obbligo di regolamentazione dei prezzi.