Grazie QRDG, ma per il momento forse è meglio che non mi esponga pubblicamente: in primo luogo perché ho comunque un vincolo contrattuale con telecom che scade a novembre, in secondo luogo perché ho paura che inviando quella lettera ad ogni condomino, non è da escludere qualche tipo di ritorsione. La cronaca è piena di articoli che riportano liti condominiali causate da sciocchezze, figuriamoci per un intervento comunque importante come gli scavi per la fibra ottica!
Per il momento ho riscritto ad open fiber, raccontando per filo e per segno quello che mi ha detto il rappresentante della SITE: siccome il tempo è dalla mia parte, ritornerò alla carica dopo l'estate 😉
Dico questo perché, su indicazione di un avvocato esperto in materia da me contattato, basta mandare, per conoscenza, una comunicazione (magari tramite raccomandata AR) all'amministratore nella quale si comunica la data di avvio dei lavori preventivamente concordata con OF.
Cosa positiva è che non solo l'amministratore non può opporsi, ma qualora vi fossero nello specifico delle delibere che impediscano l'avvio di tali lavori, queste possono essere impugnate!
Sperando di far cosa gradita, riporto il quadro normativo generale indicatomi dall'avvocato:
_In via generale la normativa sul cablaggio della fibra ottica è contenuta
nel D.Lgs 33/2016 e successivi interventi, tutti volti ad incentivare tale
misura di comunicazione.
In particolare il D.Lgs 33/2016 stabilisce che: “in assenza di
un’infrastruttura interna all’edificio predisposta per l’alta velocità, gli
operatori di rete hanno il diritto di far terminare la propria rete nella
sede dell’abbonato, a condizione di aver ottenuto l’accordo dell’abbonato e
purché provvedano a ridurre al minimo l’impatto sulla proprietà privata di
terzi”.
Non è necessario il consenso dell'assemblea condominiale, e neppure
l'autorizzazione dell'amministratore.
Inoltre, il decreto semplificazioni del 2019 ha equiparato gli interventi
per il cablaggio e passaggio dei cavi ad interventi di manutenzione
straordinaria urgente, così da poter ritenere sollevati gli amministratori
dagli oneri informativi e l'assemblea da quelli decisionali.
Ad ogni modo, pare opportuno che il condominio ne sia reso edotto
trattandosi pur sempre di un intervento, seppur normativamente disciplinato,
che incide sulla proprietà comune e privata.
Pertanto, il condomino avrebbe buon diritto ad impugnare il deliberato
assembleare, ovvero, sulla scorta di tali informazioni il Condomino
potrebbe procedere ad una delibera in sostituzione di quella già resa._