• Off-topicNews
  • Domicilio digitale anche per i privati dal 6 luglio 2023

Partiamo bene....stavo cercando di eleggere il mio domicilio fiscale ma dopo aver compilato le caselle di testo con la PEC (richiesta due volte per sicurezza) mi appare il seguente messaggio:

"Errore nell'invocazione di servizi esterni a INAD si prega di riprovare più tardi"

Qualcun'altro ha lo stesso problema?
Ho già provato anche da mobile ma è lo stesso. Il browser in comune è Chrome ma non voglio installare un altro browser giusto per provare (Edge ha lo stesso motore chromium quindi sarebbe inutile).

Grazie!

    Degant Ieri a me ha funzionato... magari è un problema di coockie o qualche estensione. Prova comunque con edge hai visto mai....

    • Degant ha risposto a questo messaggio

      xblitz Ieri a me ha funzionato... magari è un problema di coockie o qualche estensione. Prova comunque con edge hai visto mai....

      Mah, niente da fare. Provato a cancellare cookie e reimpostare il sito, provato con Samsung Internet Browser da mobile e fa lo stesso.

      A questo punto credo sia un problema del sito...

      Degant Io ho fatto la procedura stamattina senza problemi.

      Degant richiesto proprio ora e andato a buon fine. Da Chrome su PC con vari Adblock, tramite VNP dalla Svezia, autenticazione tramite PosteID e app su cellulare Android . Può essere che tu sia incappato in un disservizio interno momentaneo?

      • Degant ha risposto a questo messaggio

        xblitz , non può funzionare così: significherebbe allungare da 5 a 15 giorni il tempo per pagare in misura scontata (sempre che si tratti di verbali), con differenza di trattamento rispetto a chi ha notifica immediata su strada oppure a chi riceve notifica a casa che, ricordo, può legittimamente avvenire con consegna a familiare convivente o a portiere dell'edificio o altra persona legalmente legittimata a ricevere posta...e qui la notifica avviene immediatamente con consegna del plico ad uno di quei soggetti.

        Inoltre, se non conosci il contenuto dell'atto che giace in ufficio postale, non capisco bene a cosa servirebbero quei 10 giorni "in più", nel senso di cosa potresti "organizzare" senza neppure sapere di cosa si tratti.

        • xblitz ha risposto a questo messaggio

          giovanni-v33 Degant richiesto proprio ora e andato a buon fine. Da Chrome su PC con vari Adblock, tramite VNP dalla Svezia, autenticazione tramite PosteID e app su cellulare Android . Può essere che tu sia incappato in un disservizio interno momentaneo?

          Ho provato a:

          • rinnovare indirizzo IP PPPoE del mio gestore TIM (casomai IP bloccato) -> niente
          • farlo con smartphone tramite ISP Iliad (staccato dal WiFi) -> niente
          • provare a registrare dal PC mia moglie che ha una sua email PEC (sempre KOLST-Irideos come la mia) -> niente
          • nel dubbio che fosse il mio gestore di PEC (KOLST-Irideos) ho provato ad inviare email dal mio a quello di mia moglie -> ricevuto tutto OK

          Riepilogo i passaggi fatti prima di questi:

          • cancellazione cookie e impostazioni sito -> niente
          • utilizzo di Edge anzichè Chrome -> niente
          • utilizzo di Samsung Internet Browser su mobile anzichè Chrome -> niente

          Che sia Domicilio Digitale schizzinoso verso alcuni gestori PEC? Non so più cosa pensare...
          Incredibile!!! Avete altre idee?

            Ti riporto una parte di quell articolo ;

            c’è addirittura chi sostiene di non avere avuto un indirizzo di posta elettronica certificata al momento dell’infrazione contestata. In ogni caso, chi dovrà pagare si troverà a sborsare una cifra ben superiore a quella che avrebbe speso se avesse saldato appena ricevuta la notifica.

            in quel caso che si fa ?

            Degant Ho provato a:
            rinnovare indirizzo IP PPPoE del mio gestore TIM (casomai IP bloccato) -> niente
            farlo con smartphone tramite ISP Iliad (staccato dal WiFi) -> niente
            provare a registrare dal PC mia moglie che ha una sua email PEC (sempre KOLST-Irideos come la mia) -> niente
            nel dubbio che fosse il mio gestore di PEC (KOLST-Irideos) ho provato ad inviare email dal mio a quello di mia moglie -> ricevuto tutto OK

            Riepilogo i passaggi fatti prima di questi:
            cancellazione cookie e impostazioni sito -> niente
            utilizzo di Edge anzichè Chrome -> niente
            utilizzo di Samsung Internet Browser su mobile anzichè Chrome -> niente

            Che sia Domicilio Digitale schizzinoso verso alcuni gestori PEC? Non so più cosa pensare...
            Incredibile!!! Avete altre idee?

            Ho contattato il supporto prima telefonicamente (operatrice molto gentile ) che mi ha chiesto di contattarli via supporto mail. Ho così inviato uno screenshot ed ho inserito anche tutti i passaggi e le prove effettuate.

            Per raccogliere ulteriori indizi, ho fatto altri tentativi ed ho scoperto che se metto un indirizzo PEC palesemente sbagliato (es. xxx@pec.aruba.it) mi dice "l'indirizzo indicato non è un indirizzo PEC". Se metto un indirizzo PEC palesemente errato ma nel dominio del mio indirizzo (xxxx@peceasy.it) mi dà l'errore di "Errore nell'invocazione di servizi esterni a INAD si prega di riprovare più tardi".

            Quindi mi sa che c'è un problema con KOLST-Irideos o il dominio @peceasy.it.
            Vi faccio sapere se mi rispondono.

              handymenny A me onestamente lo status quo non dispiace, ci sono diverse soluzioni sul mercato adatte a tipi diversi di utilizzatori della PEC.

              Concordo, io eviterei di mettere in piedi un ulteriore ente pubblico che fornisca un servizio che i privati già possono fornire in modo molto più efficiente. Al massimo lo stato potrebbe fornire una PEC di base (gestita in comunque in appalto da privati competenti) con certe limitazioni e utilizzabile con la sola PA a chi non ne ha una propria.

              handymenny Più che altro il reale problema è che se cambi fornirore cambi indirizzo e se ritorni al fornitore precedente non puoi recuperare l'indirizzo precedente, quindi si crea una sorta di lock-in. Non mi dispiacerebbe se si trovasse una soluzione a questo problema

              La soluzione al problema è proprio quella del domicilio digitale: PA e aziende dovrebbero smettere di chiedere l'indirizzo PEC e far riferimento a quello indicato come domicilio digitale, recuperato a partire dal codice fiscale.
              In questo modo cambiare indirizzo PEC non sarebbe un problema perché sarebbe sufficiente aggiornare quello indicato come proprio domicilio digitale e tutti i soggetti interessati inizierebbero automaticamente a inviare PEC al nuovo indirizzo.
              Per fare ciò ovviamente ANPR deve fornire delle API pubbliche che permettano di integrare il servizio nei gestionali dei vari enti.

                scorpion Concordo, io eviterei di mettere in piedi un ulteriore ente pubblico che fornisca un servizio che i privati già possono fornire in modo molto più efficiente. Al massimo potrei capire che lo stato fornisca una pec di base (gestita in comunque in appalto da privati competenti) con certe limitazioni e utilizzabile con la sola PA a chi non ne ha una propria.

                non serve mette in atto un altro ente pubblico , ci sarebbe gia PosteItaliane che è già operativo e rodato anche con lo SPID , e come gia detto prima basta solo limitarne l uso ( in caso di PEC gratis ) per l uso Cittadino e PA ( non mi sembra una cosa impossibile )

                  Degant solo per completezza del mio post precedente, ho dimenticato di scrivere che ho PEC Aruba.
                  Da mal di testa le prove e i tentativi che hai fatto: in bocca al lupo per la tua richiesta!

                  Andrea786 Va bene anche quello, ma personalmente preferirei che il servizio fosse messo a gara piuttosto che affidarlo a prescindere a un'azienda specifica (il fatto che Poste sia di proprietà dello stato non la rende necessariamente più efficiente e competente, anzi di norma è vero il contrario).

                  Inoltre il fatto di limitare di molto le capacità di una PEC di base fornita dallo stato secondo me è utile sia ad evitare che faccia concorrenza sleale a quelle sul mercato, sia ad evitare di accentrare la corrispondenza privata nelle mani di un solo ente centrale, che non è mai una cosa positiva.

                    scorpion Va bene anche quello, ma personalmente preferirei che il servizio fosse messo a gara piuttosto che affidarlo a prescindere a un'azienda specifica (il fatto che Poste sia di proprietà dello stato non la rende necessariamente più efficiente e competente, anzi di norma è vero il contrario).

                    Concordo con te anche se alla fine guardando bene tutti i " servizi digitali " che lo Stato ha messo a disposizione in maniera gratuita o a prezzo calmierato sono stati quasi tutti offerti da Poste Italiane , difficile secondo me che Aruba o altri privati vadano a partecipare ad una gara per offrire un servizio gratis ( lo SPID in questo senso ci insegna molto )

                      giannibad non capisco bene a cosa servirebbero quei 10 giorni "in più"

                      a me lo chiedi? chiedilo a chi ha sollevato questo problema-non problema...

                      Andrea786 come gia detto prima basta solo limitarne l uso ( in caso di PEC gratis ) per l uso Cittadino e PA ( non mi sembra una cosa impossibile )

                      Ma non è obbligatorio (e spero non lo sarà mai) avere una PEC per comunicare quindi che senso ha? paradossalmente benvenga un servizio che abbia un minimo di costo: così chi non ha voglia di prendere sul serio la cosa ce lo leviamo dalle scatole.

                        Andrea786 difficile secondo me che Aruba o altri privati vadano a partecipare ad una gara per offrire un servizio gratis

                        Il servizio sarebbe gratis per l'utente finale, ma lo stato pagherebbe comunque il fornitore tramite la fiscalità generale (ovviamente a tariffe molto più basse rispetto a quelle di mercato vista l'economia di scala).
                        Ad aziende come Aruba o InfoCert (che hanno già in piedi tutta l'infrastruttura necessaria a fornire il servizio) non dispiacerebbe qualche milione di utenti in più con un utilizzo di risorse medio-basso se il servizio fornito dallo stato non entrasse in concorrenza con i loro servizi a pagamento.

                        Andrea786 lo SPID in questo senso ci insegna molto

                        Le aziende che hanno deciso di fornire lo SPID ai tempi avevano fatto un accordo con il governo per erogare il servizio gratuitamente (allo stato) per i primi N anni, per poi accordarsi sulle tariffe, ed è esattamente quello che hanno fatto. Le tariffe applicate agli utilizzatori finali invece se non erro erano a discrezione del fornitore.

                        xblitz Ma non è obbligatorio (e spero non lo sarà mai) avere una PEC per comunicare quindi che senso ha?

                        Da parte mia il discorso era basato sull'idea che in futuro prima o poi sarà obbligatorio indicare un domicilio digitale e che a quel punto lo stato dovrebbe a mio avviso fornire una PEC gratuita di base limitata all'uso solo verso la PA a chi non ne ha una propria. Chiaramente finché non c'è tale obbligo un servizio del genere non ha motivo di esistere.

                          Tre mesi fa mi è arrivato una cartella esattoriale di un bollo non pagato sulla PEC che ho come libero professionista. L' auto è privata e c'è un aggiunta di circa 7 euro di spese di notifica....

                          scorpion Da parte mia il discorso era basato sull'idea che in futuro prima o poi sarà obbligatorio indicare un domicilio digitale

                          Questa le reputo piuttosto improbabile come cosa: è come con i libri cartacei, anche se molto si è digitalizzato nessuno si sogna di abolire la carta stampata. Personalmente vedo più plausibile, più sensato, ma comunque sempre improbabile, il contrario ovvero: ti fai un indirizzo PEC allora lo devi registrare come domicilio digitale.

                            scorpion Il servizio sarebbe gratis per l'utente finale, ma lo stato pagherebbe comunque il fornitore tramite la fiscalità generale (ovviamente a tariffe molto più basse rispetto a quelle di mercato vista l'economia di scala).

                            Appunto !!!😉

                            xblitz Ma non è obbligatorio (e spero non lo sarà mai) avere una PEC per comunicare quindi che senso ha? paradossalmente benvenga un servizio che abbia un minimo di costo: così chi non ha voglia di prendere sul serio la cosa ce lo leviamo dalle scatole.

                            Sul fatto che la PEC non sia attualmente obbligatoria ok ma non penso che resti tale ancora per molto tempo , se vogliono attivare la digitalizzazione nelle PA come si deve e vogliono avere un minimo di legalità nelle comunicazioni mi sa che è l unico mezzo senza attendere settimane perchè la comunicazione venga recapitata a casa dal postino .
                            Ti ricordo che è lo Stato che vuole che le persone si facciano il Dominio Digitale e non il contrario percui se non ha voglia di fare un altro flop ( come fu per la CeC-PaC per esempio ) immagino che sia doveroso da parte dello Stato dare tutti i strumenti atti per potersi registrare in modo gratuito ( per modo di dire perchè le tasse le paghiamo anche per questo ) . Per quello che riguarda coloro che non hanno voglia di prendere sul serio la cosa tranquillo che non si affacciano nemmeno a questi tipi di servizi , conosco gente anche molto giovane che per dare le dimissioni sul lavoro vanno dal patronato e spendono tempo e denari per farsi mandare la PEC all azienda non sapendo che tramite il sito INPS con lo SPID o la CIE si può fare tutto in totale autonomia senza nemmeno avere una PEC alla fine 😉😉e sopratutto gratuitamente 😉

                              xblitz
                              Non dico che ciò accadrà nel giro di pochi anni ma la digitalizzazione dei processi secondo me dovrebbe avere come obiettivo quello di rendere il sistema più efficiente nel suo complesso. Se continuiamo ad affiancare le procedure digitali a quelle tradizionali, ma senza mai sostituirle, stiamo solo moltiplicando i costi e aggiungendo complessità.

                              Secondo me quando si digitalizza un processo si dovrebbe stabilire una deadline entro la quale la versione tradizionale di quel processo venga sostituita da quella digitale, dopo un periodo di affiancamento di qualche anno.

                              Per persone anziane o con problemi specifici si possono mettere a disposizione uffici pubblici di supporto che aiutino chi non è in grado di usare le nuove procedure (non sarebbe un problema visto che si libererebbero decine di migliaia di dipendenti pubblici che attualmente fanno lavori del tutto automatizzabili).

                              Andrea786 Appunto !!!😉

                              Si ma Poste Italiane S.p.A. non è una onlus e anche se è di proprietà pubblica deve fare profitti come tutte le altre aziende. Se Poste fornisse quel servizio "gratuitamente" andrebbe a ridurre gli utili del suo azionista, cioè lo stato, per il quale sarebbe quindi comunque un costo da pagare, probabilmente maggiore rispetto alla messa a gara.

                                Informativa privacy - Informativa cookie - Termini e condizioni - Regolamento - Disclaimer - 🏳️‍🌈
                                P.I. IT16712091004 - info@fibraclick.it

                                ♻️ Il server di questo sito è alimentato al 100% con energia rinnovabile