@alessio00 e MentalBreach,
se ho capìto bene, quindi, la rete ethernet "rilancia" via cavo il segnale wifi. Allora mi tengo il mio powerline, che sicuramente va più veloce.
Per quanto concerne le condizioni contrattuali, da giurista ti dico che non è corretto quanto tu affermi. Innanzitutto il comodato d'uso gratuito non esiste; esiste solo il comodato d'uso (art. 1803 cod. civ., che peraltro lo definisce solo comodato), che è gratuito per definizione (come da secondo alinea), altrimenti si chiamerebbe noleggio o locazione (1571) o affitto qualora sia relativo a cosa produttiva (1615 sgg.). Dire «comodato gratuito» è come dire «reato penale», una cosa per la quale i giuristi e i pratici del diritto rabbrividiscono.
Tanto premesso, come già detto, in base alla delibera Agcom 348/2018/CONS e alla direttiva 2015/2120/UE gli operatori non possono fornire senza l'esplicito consenso degli utenti apparecchiature terminali e, qualora le forniscano, esse devono prevedere un canone di noleggio e manutenzione oppure un corrispettivo d'acquisto (eventualmente rateizzato, cioè dilazionato nel tempo, anche se su questo dovrei aprire un capitolo a parte poiché in dottrina alcuni sostengono che la rateizzazione effettuata direttamente dal venditore costituisca esercizio abusivo del credito poiché è di fatto un finanziamento). Ne consegue l'implicito divieto di fornire dispositivi in comodato, il che non significa che non possano essere forniti gratuitamente; per fornirli gratuitamente, infatti, si possono donare (ma anche la donazione va accettata!) oppure, per aggirare il divieto di imporre vincoli, si possono cedere in acquisto dilazionato con lo sconto del 100% condizionato al mantenimento dell'abbonamento attivo, in maniera tale che in caso di recesso (sempre che la clausola, non abusiva ai sensi del d.lgs. 206/2005 e ss.mm.ii., sia stata accettata ex art. 1341, cpv., cod. civ.) l'utente risulti tenuto a pagare le rate residue (peraltro, secondo giurisprudenza, non necessariamente tutte insieme) senza sconti. Ed è vero che il Tar Lazio, con sentenza 1200/2020 relativa a ricorso proposto da Telecom Italia, ha annullato la delibera dell'Autorità nella parte in cui prevede che l'utente non sia tenuto a rendere gli apparati, ma a mio avviso da ciò non deriva automaticamente l'obbligo di restituzione laddove essi siano stati forniti all'utente senza richiesta da parte sua, non sia chiaro il titolo di detenzione (ricordiamoci che si tratta di beni mobili non registrati, sicché in assenza di pattuizione scritta si presume che il detentore coincida con il proprietario, senza distinzione tra proprietà e possesso) e il mancato rispetto del presunto obbligo di restituzione comporti l'applicazione di una penale, quando, in realtà, dovrebbe comportare solo l'addebito di un corrispettivo di vendita predeterminato.
Il regolamento in re ipsa di certo non impedisce ai fornitori di inviare i dispositivi gratuitamente, ma i principî generali dell'ordinamento civile, secondo cui una donazione è nulla se non viene accettata, sì (e il fatto che per donazioni di scarso valore non sia necessaria ad substantiam la forma scritta è irrilevante). Se tu mi spedisci la cosa e io non la rifiuto alla consegna e me la tengo possiamo convenire che ho accettato la donazione, ma non che ho accettato il comodato se non sei in grado di dimostrare che vi sia stata una pattuizione in tal senso. Io ho controllato tutte le carte del mio contratto e la parola "comodato" non è usata da nessuna parte; viepiù il contributo di attivazione del servizio con l'utilizzo del NeXXt in sede di fatturazione è formalmente maggiorato rispetto a quello con l'utilizzo di un altro tipo di HAG fornito da FW, nel senso che viene addebitato 1 euro mensile in più che contemporaneamente viene stornato, il che mi induce a pensare che la natura del contratto sia quella di compravendita (se fosse un comodato, sarebbe per definizione gratuito). Quindi mi tengo il dispositivo e semmai mi dovessero chiedere qualcosa farò valere i miei diritti e interessi nelle sedi opportune, come ho sempre fatto.
Telecom Italia non è più considerata incumbent da anni; è soggetta a regolamentazione differenziata solo in relazione alla fornitura dei servizi di accesso in rame, che comunque costituisce una quota non più maggioritaria del mercato, in quanto proprietaria delle centrali (comunque la normativa prevede la separazione funzionale e contabile tra i servizi wholesale, cioè la rete, e i servizi retail), e in quanto concessionaria del servizio universale, che comunque oramai è del tutto residuale (per non dire nullo) e che comunque non impedisce del tutto la scelta del fornitore (poiché oramai le centrali sono obbligatoriamente tutte numeriche e pertanto su tutte è disponibile almeno il WLR).
Del resto, non essendo più in posizione dominante, gli obiettivi della regolamentazione asimmetrica sono stati raggiunti.
Se è così facile riconfigurare l'apparato senza chiedere a Fastweb (il reset si effettua schiacciando a lungo il classico bottoncino incastrato, giusto?), allora nulla quæstio; avendo la configurazione di Tiscali, che peraltro al mio indirizzo rivende Fastweb, non vedo perché non debba funzionare. Io trovo molto comodo NeXXt per la funzione Alexa integrata e per la possibilità di configurarvi all'interno linee VoIP anche di diverso fornitore. Per i parametri di Tiscali, chiederò ad @andreagdipaolo, che sicuramente li conosce.