xblitz Certo ma ne è responsabile l'assegnatario dell'ip
Non mi sembra molto corretta come cosa, ma capisco che anche aprendo una Gmail uno può fornire dati fake e quindi l'unica certezza è l'indirizzo IP dell'intestatario. Ma nel caso di IP pubblici condivisi come fa l'isp a fornire l'informazione che l'autorità richiede?
sharkrunner Poi sotto VPN tramite Kali su virtual box con rete impostata a connessione NAT, magari su rete wifi pubblica (non ti beccano manco se uccidi il Presidente,
DerAdler Comunque il ragionamento di fondo è che se bastasse una banale VPN per poter fare quel che ci pare senza essere
Infatti, spero vivamente che anche nel caso descritto da sharkrunner ci sia un modo per identificare l'autore del misfatto. Almeno nei casi più gravi, altrimenti i grandi criminali la farebbero sempre franca, mentre normali utenti che magari non erano neanche consapevoli di stare commettendo un reato si ritroverebbero indagati. Sarebbe un paradosso.
DerAdler si tratta di strumenti per target un attimo più rilevanti rispetto al caso sollevato dell'OP, presumo 😅
Decisamente 😅
La domanda prendeva spunto da una sentenza della cassazione, contro l'archiviazione fatta dalla procura, in una indagine per diffamazione, perché Facebook non collaborava nel fornire i dati. Secondo la sentenza la procura avrebbe dovuto risalire all'indirizzo IP tramite la polizia postale. Da lì mi sono chiesto se fosse normale che la procura non avesse coinvolto dal principio la polizia postale.
Ma voi dite che devono comunque ci vuole la collaborazione dell'isp per risalire all'ip...