Andrea786 Succede perchè molto probabilmente lo Stato che dovrebbe ridurre il divario digitale non è lo stesso che deve gestire la PA
Cioè lo Stato e la PA sono due entità diverse? 😄 Effettivamente sembra, ma questo è il problema.
Andrea786 ma i servizi come IMU e TARI per dirti sono sempre arrivati a casa gia compilati
Io ho immobili in tre Comuni diversi, e solo due fanno arrivare i bollettini precompilati. E uno dei due che non lo fa è proprio Milano, che dovrebbe essere proprio la "capitale dell'innovazione" in Italia. Non si può lasciar tutto alla buona volontà di questo o quel dirigente - e i cittadini non possono essere più o meno "fortunati". Se ci fosse appunto la "volontà politica" di offrire servizi adeguati a cittadini tutti i Comuni sarebbero obbligati a farlo, e chi non lo fa ne subirebbe le conseguenze. Siamo al punto che non sono nemmeno obbligati a stabilire le aliquote annuali prima del pagamento della prima rata e tocca al cittadino informarsi se le cambiano e ricomputare il saldo.
Io capisco anche che gestire i precompilati per 15.000 abitanti è diverso che per 1.500.000, ma è qui proprio che entrano in gioco le capacità dell'IT da sfruttare. Potresti pure risparmiare la carta se li metti disponibili elettronicamente. Abbiamo salutato come una grande innovazione poter ottenere alcuni documenti online - ma quello dovrebbe essere solo l'inizio, c'è molto altro da fare.
Un altro caso disastroso è il Fascicolo Sanitario Elettronico - esiste da anni ma l'implementazione e la gestione fa acqua da tutte le parti, con differenze abissali tra alcune regioni.
Non me ne frega nulla di chi sono le competenze, Stato centrale, Regioni e Comuni sono lo stesso Stato, e non possono giocare a scaricabarile a danno del cittadino (e contribuente). Così come non può essere un Ministero dell'Innovazione a gestire da solo il Fascicolo Sanitario perché ci sono inevitabili competenze del Ministero della Sanità (e delle Regioni). Se la suddivisione serve solo a fare meno perché si fa appunto scaricabarile finisce solo per essere dannosa. Se ci fosse la "volontà politica" di indicare chiaramente obbiettivi, tempi e responsabilità, cambia poco che un ministero sia chiami dell'Innovazione Sovrana o dello Sviluppo Economico, o se la gestione di un dato spetta allo Stato, Regione o Comune. È tempo anche di fornire standard precisi per la memorizzazione e l'interoperabilità.
Poi chissenefrega se il marketing delle telco comincia a vendere l'intera velocità di un albero GPON, il divario digitale non è dato da "il mio speedtest è più lungo del tuo" - è dato dalla possibilità o meno di poter accedere a ed utilizzare in modo efficace i servizi digitali disponibili ora e nel futuro prevedibile - non è compito dello Stato offrire "Cchiú pilu pe' tutti", e se qualcuno se ne ha a male affari suoi.
Poi i soldi vanno spesi in modo intelligente, inutile dare miliardi di soldi presi ai contribuenti a società private perché installino la tecnologia di ieri e con quello che risparmiano distribuiscano dividendi agli azionisti e bonus ai dirigenti - come sicuramente non dispiace al primo Colao che passa (e vediamo dove finisce ora...)