Tratto dal Manuale Guasti FTTH
1.Rete FTTH
1.1 OPENFIBER CLUSTER A&B
1. POP (POINT OF PRESECE)
Con il POP si indica la centrale di partenza nella quale verranno effettuati tutti i vari collegamenti tramite bretelle apposite che alla fine instradano la fibra X sul cavo Y.
Nel caso di OPENFIBER si trovano diversi cavi da 192 FO che partono dal POP e coprono diverse aree della città.
Come in OPENFIBER anche la parte di TIM della rete FLASHFIBER passa dall’OTDR della centrale (OSU) che, tramite N2510, permette di caratterizzare i vari elementi che compongono la struttura FTTH: splitter primario(OF + TIM), splitter secondario (OF + TIM), PTE (OF) e le varie borchie (OF) dei clienti. Questo ci permette, in caso di guasto, di avere un quadro generale di quello a cui si va incontro.
Nella parte FASTWEB di FLASHFIBER, la fibra viene instradata direttamente, per cui l’unico modo per individuare il punto esatto in cui è localizzato il guasto, è usare l’OTDR (Opitical Time Domain Reflectomer).
2. CAVO DI DORSALE
Come spiegato in precedenza, nei vari POP/
CENTRALE vi sono diversi cavi che coprono aree strategiche della città, per poi diramarsi proprio come un circuito sanguigno: immaginate che il nostro cavo di dorsale sia la nostra arteria che poi man mano si dirama.
Questi cavi possono terminare in un determinato punto della città o tornare nella nostra centrale.
3. PFP (PUNTO DI FLESSIBILITA’ PRIMARIO)
Proprio come nel nostro sistema sanguigno, qui vi è la prima diramazione.
Dunque la fibra X che transitava sul cavo Y arriverà al PFP e verrà giuntato con lo SPLITTER PRIMARIO 1x4. A questo punto la fibra può essere nuovamente instradata e alimentare 4 PFS.
4. ALIMENTAZIONE PFS
Questo cavo da x FO collega il PFP con uno dei quattro PFS in modo da ricoprire le aree prossime al PFP.
5. PFS (PUNTO DI FLESSIBILITA’ SECONDARIA)
La fibra che arriva dal PFP viene splittata per la seconda volta con uno splitter 1x16.Quindi, riepilogando, la fibra, che è partita dalla centrale, in un primo momento viene splittata al PFP con uno splitter 1x4 e, successivamente, con uno splitter 1x16 che può coprire fino ad un massimo di 64 clienti finali (16x4=64).
6. ALIMENTAZIONE PTE
Questo cavo può non andare direttamente al PTE/PTA, ma può passare da una muffola di secondaria (PD).
6.1. PD (PUNTO DI DISTRIBUZIONE)
Il PD è il punto di distribuzione che viene utilizzato per alleggerire la quantità di cavi all’interno del PFS e anche per arrivare nel punto più vicino ai civici da servire che solitamente sono più lontani.
7. PTE/PTA (PUNTO DI TERMINAZIONE EDIFICIO/ ARRETRATO)
Questa è la terminazione della rete FTTH di OPENFIBER, e come in FLASHFIBER, si può trovare la PTE in facciata o in cantina.
La PTA invece si trova nelle prossimità delle abitazioni all’interno di un pozzetto.
1.2 OPENFIBER CLUSTER C&D
PCN o CAB PROVVISORIO Equivalente del POP Cluster A&B
E’ possibile trovare il CAB, poiché per creare la dorsale tra PCN e GIUNTO COMUNALE ci sono molti chilometri.
1. GIUNTO COMUNALE
Punto di interconnessione tra il PCN e i vari CNO della cittadina da alimentare
2. CNO (CENTRO NODALE OTTICO)
E’ l’equivalente del PFS utilizzato sul cluster AeB, avendo uno splitter 1x16. A differenza del cluster A&B, ogni fibra che parte dal PCN può solamente alimentare 16 clienti e non 64.
3. ROE (RIPARTITORE OTTICO EDIFICIO)
I ROE sono punti terminali vicino ad abitazioni da alimentare e maggiormente li troviamo su palifica, a differenza del cluster AeB. Con un cavo di portata maggiore serviamo molti più ROE in cascata.
4. PD
Il PD sul cluster C&D non ha lo stesso impiego dell’A&B, ma viene utilizzato come un semplice giunto di linea per dare continuità ottica a due cavi terminali; questo lo possiamo trovare sia in primaria (alimentazione CNO) che in secondaria (tutto quello che c’è dopo il CNO).
1.3 FLASHFIBER
1. CENTRALE TIM
A differenza del POP di OPENFIBER, qui vi sono dei cavi da 144 FO che possono tornare in centrale in modo da poter utilizzare entrambi i lati del cavo per raggiungere un CNO.
In questo modo si raddoppia la portata del cavo, quindi con uno da 144 FO si può raggiungere potenzialità di un cavo da 288 FO.
2. CAVO DI DORSALE
Vale lo stesso discorso fatto per OPENFIBER.
3. CNO
A differenza di OPENFIBER, in cui si trova uno splitter 1x4, qui è presente uno splitter 1x8, perciò si riescono ad alimentare, con la fibra di partenza, 8 ROE.
4. DROP
Questo cavo collega il CNO con i vari ROE, ma non necessariamente deve essere diretto, può passare da muffole di secondaria.
5. ROE
La fibra, dopo essere stata splittata al CNO con uno splitter primario 1x8, viene splittata con uno splitter secondario 1x8. Anche in questo caso si ha una potenzialità di copertura di 64 clienti finali (8x8=64). A differenza della rete OPENFIBER questo è il capolinea, in quanto i ROE sono situati all’interno delle abitazioni dei clienti stessi (solitamente i ROE sono collocati in cantina o in facciata).
1.4 FIBERCOP
Qui la fibra viene direttamente instradata sul cavo e raggiunge l’armadio che contiene sia lo splitter primario 1x4 che lo splitter secondario 1x16. Successivamente il DROP può collegare il ROE direttamente all’armadio e, in altri casi, ad una muffola di Secondaria.
Paolo