Mi riferivo principalmente a te, riallacciandomi a quanto sottolineato prima ( mark129 ) come la vis polemica possa rivelarsi poco utile per escludere gli errori altrui: secondo me non è cercando di screditare l'interlocutore (in sostanza "perché io porto documenti e tu non porti niente se non un rifiuto cocciuto") che si possono falsificare ( = principio di falsicabilità, Popper) gli argomenti dell'interlocutore.
Ho voluto sottolineare solo la mia non disponibilità ad una dialettica siffatta.
Non serve riportare i virgolettati del CorCom, sono linkati, si possono leggere lì: il punto già sottolineato da me ( mark129 ) e ripreso per altri aspetti da altri forumer, è che la dialettica di garanzia del Cloud Act si manifesta solo tra chi è soggetto alla giurisdizione USA, ma poi ha per oggetto chi invece non è soggetto alla giurisdizione USA.
La questione è nota sin dal processo di Norimberga: che allora si sia giustificato il tutto sulla scorta della realtà fattuale che "la storia la scrivono i vincitori", non implica che la realtà giuridica fosse e resti diversa.
Io cittadino, come componente di una società politica specifica ed indipendente, mi sottopongo alla sua giurisdizione, alle leggi ed alle procedure specifiche di quella società e solo a quelle (inclusi gli accordi ed i trattati internazionali di vario tipo).
In un mondo che ancora oggi non riesce a mettersi d'accordo sulla esistenza / vigenza o meno dei cd. "diritti umani", non vedo come si possa dimostrare giuridicamente e scientificamente che il non essere soggetti passivi del Cloud Act (lo sono solo le società USA), ma doverne sopportare le conseguenze concrete, sia diverso dall'essere sottoposto all'arbitrio del potere esecutivo USA (in assenza di accordi o trattati di recepimento del medesimo CA).
sb3rla Si, ma mica ha vinto la cordata guidata da TIM ancora
Innanzitutto ha il diritto di pareggiare ogni offerta e vedersi preferire per questo.
Mi pare un vantaggio non da poco, togli pure la leva economica ai concorrenti.
sb3rla Certo giudicarla un'offerta da "rivenditor"' mi sembra un po' riduttivo (forse un po partigiano 😅 ),
Non mi pare, a me pare invece (citando Crozza che imita Feltri) un dato fattuale.
Le tecnologie a disposizione di chiunque oggi consentono appunto a chiunque di costruire un datacenter, e di implementarvi un cloud: l'alternativa make or buy mette in ballottaggio i limiti di capacità tecnica ed economica del soggetto chiamato a scegliere, e se TIM (capocordata tecnologico) si limita ad utilizzare piattaforme e servizi già esistenti (buy), allora sta ammettendo che non è in grado di sviluppare il progetto autonomamente (make).
Ma questo, se non lo stai facendo per te stesso ma appunto conto terzi (lo Stato), è quello che fa un rivenditore (anche se nell'IT si preferisce il temine più pomposo di "system integrator"), e francamente io non capisco il senso ultimo dell'interposizione della cordata a questo punto, nel senso che lo Stato può ben interloquire direttamente con Oracle / Google / Microsoft, e questi sono ben in grado di costruire datacenter e dorsali in fibra (visto che sono tra i principali attori di questi mercati, oltre che nei big data), senza pagare un surplus a TIM.
A meno che politicamente lo Stato non possa "calare le braghe in pubblico" di fronte ai colossi USA, e TIM & soci facciano da prestanome in senso lato (ancora peggio che rivenditori, forse).