Non arriverà nulla.
La maggior parte dei siti di streaming illegali sono situati fuori dal territorio italiano, dove le FFOO non hanno giurisdizione.
L'unica cosa che possono fare é quella di oscurarli, chiedendo agli ISP di offuscare l'indirizzo IP del server e di mostrare eventualmente una pagina di chiusura. Tale blocco è spesso aggirabile cambiando i DNS.
Le pagine di chiusura reali sono generiche, ovvero spiegano chi ha bloccato il sito e perché, ma NON raccolgono i dati personali del visitatore.
Essendo un sito pubblico, chiunque può arrivare a visitarlo, anche inconsapevolmente: non ci sono pagine di accesso, non è richiesto alcun pagamento e non sono necessari dispositivi.
Il giro dietro il "pezzotto" invece è differente. Innanzitutto avviene interamente sul territorio italiano: delle persone decidono di ridistribuire i canali italiani sul territorio italiano. Spesso necessitano di dispositivi (a volte modificati) ed è sempre richiesto un abbonamento per usufruire di tali "servizi".
Siccome il giro di entrate è maggiore, allora ecco l'interesse delle FFOO sia per i gestori che per i clienti.
Ciò non toglie che è sempre sbagliato ed illegale usufruire di contenuti che non rispettano il copyright, aggirano dispositivi di protezione, "non ruberesti mai un'auto", ecc.
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