tantecose Secondo molti di voi non c'è nulla da preoccuparsi, secondo pochi qualche rischio forse potrebbe esserci.
Ad oggi, in realtà nessuno ha mai dimostrato che ci siano effetti se vengono rispettate le linee guida dell'ICNIRP.
Questo per dire che quelli che sostengono che ci potrebbero essere dei rischi stanno parlando di aria fritta.
Comunque noto che c'è sempre una piccola imprecisione che si fa quando si parla di questo argomento e capisco che si tratta di una semplificazione che ho fatto e tutt'ora mi capita di fare (ma che negli ultimi tempo cerco di evitare), ma per chiarezza e per evitare fraintendimenti (sui quali spesso i troll fanno festa) sarebbe meglio specificare che di effetti nocivi associati ai campi elettromagnetici, nel campo delle radiofrequenze, ce ne sono e si conoscono abbastanza, ma questi sono nulli se l'esposizione è al di sotto di un certo livello, livello indicato appunto nelle linee guida dell'ICNIRP.
tantecose Mi aspettavo che qualcuno conoscesse qualche studio ufficiale da approfondire ma probabilmente non ce ne sono.
Al link sotto c'è l'ultima versione delle linee guida dell'ICNIRP (aggiornata anche tenenco conto del 5G)
RF EMF GUIDELINES 2020
Bada che questo non si tratta di uno studio ufficiale, ma di una riassunto di decine (quasi una quarantina) di studi scientifici.
Se poi vuoi qualcosa di un po' meno tecnico ma in italiano e abbastanza chiaro ed esplicativo qui https://youtu.be/y6ZUVQnUhQk
c'è una live con il prof Nicola Pasquino che è Presidente CT106 "Esposizione Umana ai Campi Elettromagnetici" cioè è quello che preparare norme e guide tecniche relative all’esposizione umana ai campi elettrici (quindi voglio dire, uno che qualcosa ne dovrebbe sapere).
Giusto per la cronaca, per quanto ne so, quasi tutti i paesi Europei, assieme a tantissimo altri stati, hanno normative che o si rifanno direttamente alle linee guida dell'ICNIRP o che utilizzano comunque limiti di esposizione comparabili e sono relativamente pochi quelli con limiti superiori o che non ne hanno proprio, l'Italia addirittura utilizza criteri anche più stringenti, con limiti 10 volte inferiori a quelli suggeriti (che sono comunque già, mi pare, 50 volte inferiori al valore di esposizione effettivamente in grado di provocare un danno).